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SPAX

Viviamo tempi complessi. La parola “guerra” rimbomba nelle nostre case, costringendoci a soffermarci su pensieri che mai avremmo voluto fare e ignominie che mai avremmo voluto vedere.

La guerra, però, non è figlia di questo insano tempo. Guerre e faide e invasioni e stermini e attentati da sempre si susseguono con drammatica puntualità, imbarbarendo la nostra esistenza con argomentazioni e pensieri che non vorremmo avessero a che fare con il nostro quotidiano e con la nostra coscienza.

“Spax” di Maricla Boggio è la parabola di un grande dramma collettivo che attanaglia la nostra epoca: la guerra fra noi uomini. Narra di una ragazza, Arin, offertasi come kamikaze per vendicare il suo fidanzato Issam ucciso dai soldati nemici. Imbottita di esplosivo sta per farsi esplodere quando si trova davanti a un nugolo di bambini festanti. Si rende subito conto che i suoi nemici non sono i bambini; non sono stati loro a sparare al suo Issam. D’improvviso prende coscienza: che senso ha uccidere altre persone? Vendetta porta vendetta e sangue altro sangue.

Mentre tristi pensieri le affollano la testa, viene fatta prigioniera e processata.

Ma di cosa può essere accusata Arin?

Di terrorismo? E perché? Non si è fatta esplodere. Non ha ucciso nessuno. Adesso si trova ad essere giudicata terrorista e assassina dal popolo avverso e, nello stesso tempo, traditrice dal suo stesso popolo.

Il giudice del popolo avverso ascolta e comprende il suo dramma. Che fare? Giudicare la ragazza terrorista e assassina? Condannarla  a morte per un delitto non commesso e lui stesso diventare un assassino? Oppure dichiarare la ragazza non colpevole, liberarla ed essere giudicato traditore dal suo stesso popolo? Che fare?

Il dramma di Arin e del giudice diventa il dramma di tutti, dove ognuno, da ambedue i popoli ha subito un sopruso o una violenza. Come smettere questo eccidio? Come districarsi tra mille risentimenti, fra soprusi subiti o perpetrati, tra offese, lutti, carneficine?

A chi chiedere aiuto? A una Divinità?

Forse Lui potrà dare, o quanto meno indicare, una soluzione. E la divinità interviene, ma per ricordare agli uomin che essi sono depositari di un grande dono: la scelta. Sta a loro scegliere la strada giusta. Sta a loro, a noi, a tutti gli uomini, prendere coscienza e, in coscienza, mettere da parte rancori e odi per ricominciare una vita nuova. In pace. 

Regia: Franco Giorgio
Musiche: Peppe Arezzo
Costumi: Silvana Licitra
Scene e Luci: Marco Ingrasciotta
Interpreti: Andrea Armenia, Andrea Cascone, Claudio Cultrera, Zeudi Firrincieli, Andrea Gulino, Valeria Iacono, Michela La Rosa, Germano Martorana, Milena Nobile, Francesca Pisana, Alissa Parrino, Fabiola Parrino, Giovanni Raniolo, Eleonora Spataro, Elisa
Voce narrante: Vittorio Bonaccorso

Chi siamo

Il Centro Teatro Studi propone spettacoli di teatro, per adulti e per ragazzi, con attività laboratoriale di ricerca e formazione attraverso linguaggi e relazioni che generino empatia, complicità e divertimento.

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