Una settimana, non di più
Una coppia. Lui Paul, lei Sophie. Lui trentatré anni, lei vent’otto.
Lui egoista, attaccabrighe, complottista. Lei dolce, innamorata, altruista.
Vivono insieme da quattro mesi. Un’eternità per lui. Solo il frammento di una relazione per lei.
E poi c’è l’altro, il terzo incomodo, Martin, trentadue anni, gentile, amichevole, bonaccione.
Di punto in bianco la relazione fra Paul e Sophie si fa difficile, insostenibile per Paul. E chiede aiuto all’altro, a Martin. Lo convince a trasferirsi a casa loro, “Ma solo per una settimana, non di più” promette Paul, certo che questo breve lasso di tempo sarà sufficiente a fare scoppiare la coppia.
Così si inventa una colossale bugia, per fare accettare a Sophie la presenza di Martin a casa loro.
Questa menzogna innescherà una serie di misunderstandings, qui pro quo, equivoci che sfoceranno in tante situazioni ora divertenti, ora esilaranti, ora tenere, che ci accompagneranno per tutta la spassosa commedia.
"Una settimana, non di più" del francese Clément Michel, testo rappresentato, oltre che in Francia, in Corea del Sud, Russia, Spagna, Messico, Germania, Turchia, Estonia, Argentina e Italia, è uno spettacolo molto divertente, ma che al contempo pone, con ironia e molto buon umore, un grande problema della nostra epoca: la difficoltà dei rapporti sentimentali fra i giovani.
La compagnia è formata da tre giovani attori:
- Giovanni Arezzo, formatosi all'Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “S. D'Amico” di Roma,
- Giuseppe Ferlito, formatosi all'Accademia dei Filodrammatici di Milano,
- Alice Canzonieri, formatasi alla scuola dell'INDA di Siracusa.
Tre bravissimi attori, poco più che trentenni, molto versatili ed esperienti.
Regia di Franco Giorgio, che opera da quasi mezzo secolo tra Catania, Ragusa e Palermo.
Scenografia e costumi sono di Daniela Antoci, che da molti anni si divide fra cinema, TV e teatro.