FAVOLE IN LIBERTA'

Che cos'è Favole in libertà

Definirlo un semplice “progetto” sarebbe forse riduttivo. Favole in libertà è diventato ormai una  sorta di catena, un legame che dal 2007 coinvolge e tiene uniti il Centro Teatro Studi, i bambini delle scuole primarie di Ragusa, gli insegnanti, le famiglie. Al centro, a fare da collante, c’è la magia delle storie.

Storie da ascoltare e vedere, all’inizio. Storie da inventare, poi. Storie da scrivere, successivamente. E da rivivere, di nuovo, fatte spettacolo.

Un cerchio meraviglioso, che di anno in anno cresce e si autoalimenta, dimostrando, in maniera sempre nuova, l’inesauribile potenzialità della fantasia e dei racconti.

È una formula efficace, ormai rodata, a cui la città stessa si è affezionata.

I numeri lo confermano: sono centinaia e centinaia le storie raccolte nel corso delle varie edizioni, storie preziosissime, che, sotto il manto della creatività, esprimono bisogni importanti e veicolano valori sociali.

Coinvolti a tutto tondo nel “gioco del teatro” i bambini ascoltano, raccontano e si raccontano. E sperimentano la capacità della narrazione di farsi mediatrice di relazioni, tra il mondo degli adulti e quello dei piccoli, tra la realtà e l’immaginazione, tra i bisogni e i desideri.

Siamo davvero orgogliosi di contribuire, con il nostro lavoro, a realizzare un compito così ambizioso e di avere incoraggiato i nostri ragazzi, spesso “trasparenti” agli occhi di chi sta (o dovrebbe stare) a loro più vicino, ad esprimere le loro opinioni e le loro “fantasticherie”.  

Dal 2009 Favole in Libertà ha anche ricevuto il patrocinio dell’Unicef.

 Nel 2012 la casa editrice Supernova di Venezia ha pubblicato Gianna mutanda e altre storie. Favole da raccontare, recitare, colorare. Il volume - a cura di F. Giorgio - raccoglie racconti originariamente inventati dai bambini nell'ambito di Favole in libertà e successivamente rielaborati per essere rappresentati a teatro.

Se sei interessato all'acquisto del libro, clicca qui:

http://www.supernovaedizioni.it/ e cerca Gianna Mutanda e altre storie.